Liste d'attesa? Una soluzione nel "service mobile" e nelle prestazioni fuori orario

TERAMO – Liste d’attesa, per risolvere il problema spinoso della sanità e della mobilità passiva il consigliere regionale del Pd, Claudio Ruffini avanza una sua proposta per Teramo che poggia su nuovi modelli organizzativi negli esami diagnostici mutuati dall’esempio di altre regioni italiane. “In Lombardia esistono da tempo gli appuntamenti «fuori orario» – spiega Ruffini – ovvero risonanze magnetiche, Tac e altri test diagnostici eseguiti dal lunedì al venerdì fino a mezzanotte con le apparecchiature in funzione anche durante il fine settimana. Per attivare questo modello sarebbe sufficiente prevedere forme di incentivo economico per il personale che lavora di notte o fuori orario di lavoro”. Ruffini offre ancora l’esempio della Toscana dove per la risonanza magnetica vengono stabiliti standard diagnostici: nello specifico 6,1 prestazioni ogni 1.000 abitanti. “Se questo standard venisse applicato alla Asl di Teramo noi dovremmo offrire circa 18.000 risonanze magnetiche annue. Questo significa che le restanti 12mila richieste inevase vengono soddisfatte dal privato convenzionato, in genere fuori regione, contribuendo notevolmente alla mobilità passiva”. Ruffini chiede al governatore Chiodi di prevedere un programma di interventi per snellire le liste d’attesa da finanziare con i Progetti Obiettivo 2012, il cui fondo ammonterebbe ad oltre 30 milioni di euro”. Grazie a tali progetti, secondo il consigliere del Pd, si potrebbe incrementare l’attività diagnostica prevedendo orari notturni, ma si potrebbe anche finanziare una sorta di “service mobile” a costi inferiori dei rimborsi che invece la Regione paga alle strutture private per soddisfare le richieste inevase. “Un programma così organizzato – conclude Ruffini che avanzerà la sua proposta nel Consiglio regionale convocato il 4 giugno – potrebbe abbattere le liste di attesa a pochi giorni e soprattutto rappresentare un risparmio consistente per la Asl teramana e per il bilancio della sanità abruzzese”.